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di: Lorenzo Giusso
a cura di Francesco D’Episcopo
Capri, isola da Giusso particolarmente amata e vissuta, diventa, in questi racconti pubblicati negli anni Trenta, lo straordinario rifugio di una umanità inquieta e inquietante, proveniente da tutta Europa, che la sceglie come luogo mitico e reale, dove poter sfuggire le proprie persecuzioni e dare libero sfogo alle proprie perversioni. La grande saga dell’imperatore Tiberio, che a Villa Jovis volle istituire il quartiere generale della propria stravaganza e crudeltà, si ripete e ricicla in forme, ovviamente, più moderne e borghesi, connotando, tuttavia, la crisi europea di una civiltà, che su nuovi, falsi miti avrebbe innalzato i suoi fragili altari. L’attenzione di Giusso si concentra, generalmente, sul rapporto uomo-donna, che risulta, nel suo ordito narrativo, quanto mai complesso, in quanto specchio di un europeismo storico, di cui l’isola di Capri si è sempre fatta superba testimone, e, allo stesso tempo, di un primitivismo nativo, che è poi la vera sostanza antropologica dell’isola, perché non è legato a una particolare stagione della storia ma dura da sempre e per sempre. (…) Il sensualismo, che percorre e, talvolta, possiede le “figure”, se è espressione di una forza fisica, risulta anche il contraltare di un malessere intimo, una sorta di maleficio mediterraneo, derivante, come di consueto, dal mancato incontro, si potrebbe dire, tra corpo e idea, con conseguenze devianti, se non addirittura deleterie, per un organismo, che non si riconosce in un sano rapporto tra senso e sentimento. (…) E questo itinerario “perverso”, contraddistinto da ambiguità e insoddisfazioni, continua, quando Giusso decide di lasciare Capri e di trasferire i suoi racconti sul continente o in un’altra isola, altro, assoluto emblema letterario, la Sicilia, per narrare sempre storie, in apparenza, inverosimili, contraddistinte da passioni e scelte irrazionali, che sfociano in conclusioni altrettanto inaccettabili.
Dimensioni: 21 x 13 x 1 cm
ISBN: 9788860910400
I libri delle Edizioni La Conchiglia sono pubblicati anche con un contributo annuo della Regione Campania.
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