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30 Agosto 2013

Bella invenzione Capri – L’ESPRESSO

di Cesare De Seta

 

Capri, isola tra le più celebri al mondo, conobbe la sua fortuna solo nella seconda metà dell’Ottocento, assai dopo Sorrento se solo ci si riferisce al Golfo di Napoli. Goethe nel suo viaggio in Italia la vide solo da un brigantino nel mezzo di una tempesta: riferisce che sul molo c’era una folla che attendeva l’esito di quella burrasca, magari per recuperare quel che avrebbe reso il mare. Ma la fortuna dell’isola fu un crescendo, visto che fu prediletta da eccentrici stranieri: di solito ricchi e molto spesso scrittori stravaganti e taluni di essi hanno lasciato il segno del loro talento delle permanenze. Da Norman Douglas a Graham Green, dalla Yourcenar a Elsa Morante e Alberto Moravia. Un titolo felice è già un buon inizio e ‘L’isola nell’isola’ tale è: perché Tito Fiorani in un volume formato album (Edizioni La Conchiglia) racconta di Capri e Anacapri «personaggi, racconti e segreti» delle sue più celebri dimore. Sono selezionate 124 di queste ville e case, ordinate in un rigoroso ordine alfabetico con indice per rintracciarle. Riccardo Esposito cura una ricchissima iconografia che ci consente di visitare le dimore, di conoscere de visu i diversi proprietari e di seguire attraverso i testi di Fiorani le vicende edilizie e personali.
Saltato ogni criterio stilistico o cronologico conviene affidarsi alla propria personale curiosità. Isola trasgressiva per eccellenza accolse personaggi di ogni risma. Jacques d’Adelsward Fersen, barone francese e dandy omosessuale, costruì Villa Lysis agli inizi del Novecento di gusto composito tra tardo neoclassico e liberty; mentre Curzio Malaparte, negli anni Quaranta, ‘Casa come me’, spettacolare capolavoro della modernità razionalista. Jean-Luc Godard ne fece la scena del celebre film ‘Il disprezzo’ con una bellissima Brigitte Bardot sempre imbronciata. Non si contano donne ricche ed eccentriche come Mananà Pignatelli in casa Arcucci, o l’americana Mona Bismarck che fu una protagonista della dolce vita negli anni Sessanta. Vita segnata da omosessuali e lesbiche che non nascondevano certo le loro inclinazioni, anzi. Alcuni ne furono travolti come l’erede Krupp, e il pittore Whilelm Allers autore di un bel libro inciso sull’isola che finì i suoi giorni nell’isola di Samoa nel Pacifico.
Edda Ciano negli anni Trenta diede un vigoroso impulso alla fortuna dell’isola negli anni del regime. Si può vagare in questo repertorio a proprio piacimento: ritrovare nomi notissimi o scoprire case dimesse che nel corso dei decenni hanno subito stravolgimenti parziali o totali. Anche la storia del gusto da questo angolo visuale offre innumerevoli occasioni di riflessione: dal neoclassico al neoarabo per citare i casi limite di estrosità, fino alla rifondazione di un’antica casa in chiave dannunziana della villa dello scrittore svedese Axel Munthe: vero santuario botanico e museo di rovine isolane. Di recente ? rientrato nella villa un busto di Tiberio, già trafugato: dopo una rocambolesca spy story, grazie al benemerito nucleo specialistico dei carabinieri, è tornato al suo posto. Il libro non è di certo tra quelli che annoiano: si legge e si sfoglia e le sorprese sono tante.

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