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4 Novembre 2004

E la Conchiglia approda a Roma – IL MATTINO

di Donatella Trotta

« La Conchiglia» alla conquista di Roma. Per portare nel cuore della capitale a due passi da piazza Navona un piccolo ma significativo angolo di Capri e un grande, contagioso amore per i libri (di narrativa, saggistica, memorialistia), le radici culturali, l’arte e l’editoria pregiata di nicchia. Aprirà mercoledì 10 novembre, in via dei Pianellari 17 (brindisi dalle ore 18),lasede romana della storica libreriaeditrice di Ausilia Veneruso e Riccardo Esposito che da vent’anni è punto di riferimento, meta di appassionati e cenacolo di aggregazione non soltanto locale nelle tre sedi dell’Isola azzurra, tra Capri e Anacapri. A inaugurare con la coppia l’iniziativa ci sarà anche il figlio Vincenzo Sorrentino, 26 anni, esperto di antiquariato, che gestirà il nuovo spazio romano.
Per l’occasione, l’anziano artista Bruno Caruso, origini siciliane, residenza romana e frequentazioni isolane, esporrà non a caso dodici chine acquarellate e disegni «capresi», in una mostraviatico perla nuova avventura de «La Conchiglia» che in questa sede presenterà anche la sua ultima pubblicazione, in uscita oggi: I vini d’Italia giudicati da Papa Paolo III e dal suo bottigliere Sante Lancerio (celebre testo, in cofanetto, del sommelier di Alessandro Farnese, con raffinate illustrazioni e con annotazioni di Arturo Celentano). Non solo. Da poco reduci dal successo della presentazione, in Austria, del bel libro trilingue Norman Douglas. A Portrait e in vista dell’imminente pubblicazione del volume di Francis Marion Crawford In barca a vela da Sorrento ad Amalfi, curato da Alessandra Contenti per i 150 anni dalla nascita dello scrittore , gli infaticabili coniugi de «La Conchiglia» hanno due obiettivi per Roma: «Da un lato, offrire una vetrina alle nostre edizioni ma anche uno spazio di visibilità ad altre piccole sigle editoriali di eccellenza di tutta Italia, già contattate», spiega Ausilia Veneruso.
Dall’altro lato, aggiunge, «questo piccolo luogo di incontri e centro di documentazione nel segno di un Grand Tour postmoderno vorrebbe esaltare la parola scritta in tutte le sue forme: anche le più insolite e legate all’oggettistica pregiata». Come paralumi con sonetti di Shakespeare, ad esempio. «Con la complicità conclude Veneruso di una rete di libri ed edizioni d’artista tessuta da La Conchiglia, da nord a sud: Pulcinoelefante, l’Obliquo di Brescia di Enzo Bertelli, Il Rovello di Mario Scognamiglio a Milano, e poi Angelo Scandurro de Il Girasole di Catania, la Tela di Partenope di Alberto d’Angelo, il Laboratorio di Nola di Vittorio Avella e Antonio Sgambati…».

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